(stenos.it – 12 marzo 2020) – Il Savip, il Sindacato Autonomo Vigilanza Privata, punto di riferimento per le Guardie Giurate a livello nazionale, segue con attenzione l’evolversi degli eventi relativi al coronavirus, chiede misure urgenti per coloro che sono in servizio presso gli Ospedali della Regione Lazio. Di seguito, una lettera inviata dal Segretario Nazionale del SAVIP, Vincenzo del Vicario, e indirizzata ai Prefetti ed ai Questori di Roma, Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti nonché ai direttori delle Asl e Ares competenti e degli ospedali principali oltre che all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, a dei Ministri del Governo Conte e anche al Presidente della Regione Lazio Zingaretti. Ecco il testo completo.
È appena giunta notizia che ieri a Roma, presso un Poliambulatorio della Capitale, si sarebbe presentato un paziente con sintomi compatibili con un contagio da coronavirus, con conseguente immediata sospensione delle attività del Poliambulatorio in parola.
Presso tale struttura sanitaria era attivo un servizio di sicurezza sussidiaria assicurato da Guardie particolari giurate.
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La vicenda pone, in generale, il problema – che è di regolamentazione dei servizi di sicurezza sussidiaria e anche di sicurezza sui luoghi di lavoro – della prevenzione dal contagio delle Guardie Giurate che prestano servizio in luoghi affollati e chiusi (metropolitane, aeroporti, porti, uffici giudiziari, centri commerciali, ecc,) e, con particolare riguardo, per la sicurezza delle articolazioni del Sistema sanitario nazionale.
Il contatto tra le Guardie e il pubblico, infatti, in questi casi è continuo e costante, in condizioni di affollamento in ambienti chiusi.
Ad oggi, mentre i Servizi sanitari delle Forze di polizia hanno fornito indicazioni puntuali e dispositivi individuali per la prevenzione del contagio, non risultano essere state adottate, dalle Autorità competenti, analoghe e uniformi indicazioni agli Istituti di vigilanza privata per la prevenzione del rischio contagio.
Quanto il rischio per le Guardie Giurate operanti presso nosocomi e ambulatori pubblici e privati, sia elevato appare di solare evidenza.
Eppure, non risulta che alcuno degli Istituti di Vigilanza privata, presso i quali operano nostri iscritti, abbia assolto in alcuna misura agli obblighi specifica formazione e informazione sulla diffusione dell’epidemia (essendo disponibili alla diligenza dei singoli solo quelle generali presenti sul sito dell’OMS e su quello del Ministero della Sanità) né sono stati forniti dispositivi di protezione individuale di cui al D. l.vo n. 81/2008 per:
- potersi lavare e disinfettare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni a base di alcol per eliminare il virus;
- mantenere una certa distanza dal pubblico – almeno due metri, ci dicono – quando, come spesso capita nei contesti indicati, i malati con cui le Guardie entrano in contatto tossiscono o starnutiscono o se hanno la febbre;
- salvaguardare occhi, naso e bocca dei lavoratori mediante opportuni presìdi quando, come quotidianamente capita, si trovino in contatto con persone che presentino sintomi come febbre, tosse o difficoltà respiratorie.
- Ovviamente, nessuna indicazione risulta essere stata data per assicurare alle Guardie procedure, visite e profilassi in caso di loro effettivi contatti con soggetti infetti.
Tanto premesso, si prega ciascuna delle Autorità e delle Amministrazioni in indirizzo, secondo le rispettive competenze e in relazione alle responsabilità che per ciascuno discendono dall’esercizio delle relative funzioni istituzionali (che per i Direttori delle ASL sono anche quelle di appaltante), di voler impartire con urgenza le opportune direttive, al fine di adeguare le licenze, regolamentare i servizi, salvaguardare la salute dei lavoratori e di contribuire a prevenire la diffusione del contagio.
Segretario Nazionale del SAVIP, Vincenzo del Vicario
Speriamo che prendono provvedimenti giusti per la tutela di tutti i lavoratori
Parole Sante